tecnica mista, acrilico, pasta sintetica, polistirene estruso su tela, cm 70x100
Pittura sì, ma contaminata con inserimenti di polistirene a creare un effetto quasi di bassorilievo. Ecco la chiave che ha conquistato la giuria nell’opera dell’artista di origini venezuelane, classe 1977. L’idea è quella di analizzare il rapporto tra realtà e illusione, tema quanto mai attuale durante i mesi di isolamento, periodo nel quale l’opera è nata. Il soggetto della natura morta assume qui una connotazione simbolica, nutrendosi sia del lavoro di Giorgio Morandi sia delle sue interpretazioni da parte della britannica Tacita Dean.;
Pittura sì, ma contaminata con inserimenti di polistirene a creare un effetto quasi di bassorilievo. Ecco la chiave che ha conquistato la giuria nell’opera dell’artista di origini venezuelane, classe 1977. L’idea è quella di analizzare il rapporto tra realtà e illusione, tema quanto mai attuale durante i mesi di isolamento, periodo nel quale l’opera è nata. Il soggetto della natura morta assume qui una connotazione simbolica, nutrendosi sia del lavoro di Giorgio Morandi sia delle sue interpretazioni da parte della britannica Tacita Dean.;