È tutta realizzata con materiali di recupero – nello specifico vecchie lastre tipografiche – l’opera di Giulia Santarini, nata a Lucca nel 1981. Sottili e leggerissime, le 1378 acciughe si muovono al minimo spostamento d’aria, quasi in un omaggio ai Mobiles di Alexander Calder, riproducendo il comportamento naturale dei banchi di pesci senza mai perdere tuttavia l’elegante compattezza della forma sferica. Simbolo del valore della solidarietà e della forza della moltitudine, l’opera si è aggiudicata anche il Premio Biffi.
È tutta realizzata con materiali di recupero – nello specifico vecchie lastre tipografiche – l’opera di Giulia Santarini, nata a Lucca nel 1981. Sottili e leggerissime, le 1378 acciughe si muovono al minimo spostamento d’aria, quasi in un omaggio ai Mobiles di Alexander Calder, riproducendo il comportamento naturale dei banchi di pesci senza mai perdere tuttavia l’elegante compattezza della forma sferica. Simbolo del valore della solidarietà e della forza della moltitudine, l’opera si è aggiudicata anche il Premio Biffi.