Simbolo di leggerezza e femminilità, ma anche di metamorfosi, morte e rinascita, la farfalla è al centro del delicato lavoro di Federica Cipriani (Cento, 1983). Lontana dal cinismo di Damien Hirst (che per i suoi “rosoni” utilizza farfalle vere), lʼartista in questo lavoro sceglie lʼevocazione della forma per dare origine a una nebbia più onirica che reale. E anche per regalarci un senso di pacato ottimismo.
Simbolo di leggerezza e femminilità, ma anche di metamorfosi, morte e rinascita, la farfalla è al centro del delicato lavoro di Federica Cipriani (Cento, 1983). Lontana dal cinismo di Damien Hirst (che per i suoi “rosoni” utilizza farfalle vere), lʼartista in questo lavoro sceglie lʼevocazione della forma per dare origine a una nebbia più onirica che reale. E anche per regalarci un senso di pacato ottimismo.