Dal 2000 l’editore Urbano Cairo premia i giovani artisti italiani
Sponsor del premio
Paolo Bini
Pittura
Vincitore premio Cairo
Premio Cairo
2016
Luoghi del sé
Acrilico su nastro carta su tela, cm 151x200
Le opere di Paolo Bini, realizzate con nastri di carta dipinti singolarmente e applicati su supporti come tela e tavola, sono superfici astratte modulari, monocrome o multicolori, che assumono la tradizionale forma del quadro oppure quella dell’installazione ambientale. Sin dagli esordi, Bini si muove nell’ambito dell’astrazione, ma è nel 2013 che i suoi dipinti sono scanditi da sequenze lineari orizzontali, talvolta verticali, distribuite e circoscritte all’interno di geometrie rigorose. Alla produzione bidimensionale Bini affianca diversi interventi installativi, nei quali i suoi moduli pittorici si fanno presenza oggettuale, come Approdo (2014), quattro tavole monumentali dalle tinte brillanti e sature, che dialogano con l’architettura di Palazzo Mezzacapo di Maiori (Salerno). Al centro della ricerca di Bini ci sono il colore e la sua forza suggestiva, che derivano dai ricordi dei suoi numerosi viaggi in Europa e in Sudafrica. È così che le immagini del suo vissuto si traducono in una trama policroma e stratificata. Si tratta di paesaggi mentali, come esplicita il titolo dell’opera in concorso, Luoghi del sé, dove la giustapposizione di strisce dai toni rarefatti riflette una realtà indeterminata quanto armonica.
Le opere di Paolo Bini, realizzate con nastri di carta dipinti singolarmente e applicati su supporti come tela e tavola, sono superfici astratte modulari, monocrome o multicolori, che assumono la tradizionale forma del quadro oppure quella dell’installazione ambientale. Sin dagli esordi, Bini si muove nell’ambito dell’astrazione, ma è nel 2013 che i suoi dipinti sono scanditi da sequenze lineari orizzontali, talvolta verticali, distribuite e circoscritte all’interno di geometrie rigorose. Alla produzione bidimensionale Bini affianca diversi interventi installativi, nei quali i suoi moduli pittorici si fanno presenza oggettuale, come Approdo (2014), quattro tavole monumentali dalle tinte brillanti e sature, che dialogano con l’architettura di Palazzo Mezzacapo di Maiori (Salerno). Al centro della ricerca di Bini ci sono il colore e la sua forza suggestiva, che derivano dai ricordi dei suoi numerosi viaggi in Europa e in Sudafrica. È così che le immagini del suo vissuto si traducono in una trama policroma e stratificata. Si tratta di paesaggi mentali, come esplicita il titolo dell’opera in concorso, Luoghi del sé, dove la giustapposizione di strisce dai toni rarefatti riflette una realtà indeterminata quanto armonica.