Dal 2000 l’editore Urbano Cairo
premia i giovani artisti italiani
Sponsor del premio
Laura Pugno
Fotografia
Vincitore premio Cairo
Premio Cairo
2013
Proposte di sé
Trittico, abrasione su stampa fotografica, cm 88x68 ciascuno
I lavori di Laura Pugno nascono da un rapporto diretto con la realtà che accuratamente sceglie di riprodurre. Inizialmente dedita alla pittura, negli ultimi anni l’artista ha posto la sua attenzione alla fotografia, sperimentando tecniche d’esecuzione che non si limitano al solo scatto ma evolvono in interventi diretti sulla stampa con abrasioni. Soggetto prediletto è il paesaggio, colto per mezzo di un distacco percettivo dettato dalla scomposizione dell’immagine, che offre una visione non più unitaria e tradizionalmente romantica dell'immagine. Proposte di sé è composta da tre fotografie con un unico soggetto, uno scorcio di montagna. Le raschiature esercitate sulla materia fotografica esplicitano la volontà di annullare, volta per volta i dettagli più riconoscibili di questo panorama. Case, baite, chiesette e ruscelli d’altura vengono a turno cancellati; in una fotografia emerge un dettaglio, nell’altra un altro ancora. La veduta iniziale è quindi alterata del tutto e ciò che si presenta all’osservatore è una visione dove il sistema-paesaggio percepito nella sua consuetudine è annientato a favore di una liberazione espressiva, formale ed esecutiva.
I lavori di Laura Pugno nascono da un rapporto diretto con la realtà che accuratamente sceglie di riprodurre. Inizialmente dedita alla pittura, negli ultimi anni l’artista ha posto la sua attenzione alla fotografia, sperimentando tecniche d’esecuzione che non si limitano al solo scatto ma evolvono in interventi diretti sulla stampa con abrasioni. Soggetto prediletto è il paesaggio, colto per mezzo di un distacco percettivo dettato dalla scomposizione dell’immagine, che offre una visione non più unitaria e tradizionalmente romantica dell'immagine. Proposte di sé è composta da tre fotografie con un unico soggetto, uno scorcio di montagna. Le raschiature esercitate sulla materia fotografica esplicitano la volontà di annullare, volta per volta i dettagli più riconoscibili di questo panorama. Case, baite, chiesette e ruscelli d’altura vengono a turno cancellati; in una fotografia emerge un dettaglio, nell’altra un altro ancora. La veduta iniziale è quindi alterata del tutto e ciò che si presenta all’osservatore è una visione dove il sistema-paesaggio percepito nella sua consuetudine è annientato a favore di una liberazione espressiva, formale ed esecutiva.