E’ severamente proibito fare figli
E’ severamente proibito fare figli
Quando don Antonio Mazzi parla di bambini, di ragazzi, ogni parola che pronuncia è una sofferenza o una gioia che ha provato sulla sua pelle. Da sempre vive in mezzo ai giovani e con loro divide delusioni e problemi, ma anche sogni, passioni. Nessuno più di lui è capace di parlare alle nuove generazioni, con il linguaggio schietto che lo contraddistingue. Niente qui è nato dalle teorie, dalle lauree, dalle prediche prestampate. Proprio dai giovani, infatti, parte questo libro, dal loro mondo così semplice e allo stesso modo così complicato, e chiama in causa gli adulti, i genitori in quanto primi educatori, ma non solo. Raccoglie ritratti di figli (Pierino, non solo barzellette; Gegia faccia da sberle; Elena e la paghetta; Monica, figlia di un dio minore; Giorgio, lo scout in carriera; Ulisse il figlio di nessuno...), ciascuno specchio di un problema o di un disagio. Ma anche tipi di genitori (i genitori quercia, ulivo, informatico, cicala, porsche...), letture dei loro comportamenti, anche quelli sbagliati, soprattutto quando l’errore è, alla fine, dettato dal troppo amore. Ne esce il quadro di una società smarrita, alla ricerca di punti fermi, di valori condivisibili; di famiglie lasciate sole con se stesse anche dalle istituzioni. Ecco dunque che, partendo da una delle sue solite provocazioni – la proibizione, appunto, di fare figli – don Mazzi ci indica una strada che è lì, a portata di tutti, sepolta dagli orpelli del benessere ma in attesa di essere illuminata. Poche, essenziali regole per essere genitori consapevoli e felici. E, al giorno d’oggi, non è poco.