terracotta smaltata (tecnica della lavorazione a lastre), cm 26x11x35, cm 19x11x34, cm 19x11x34
Prigionia e convivenza forzata sono i fantasmi che vengono alla mente davanti all’opera dell’artista milanese (1966). Le tre figure infatti – rigide ma vagamente antropomorfe – appaiono legate da una catena che passa attraverso i loro organi vitali, richiamando anche qui gli impedimenti che hanno caratterizzato il nostro passato recente. Figlio di un’indagine più ampia intorno alle contraddizioni e alle trappole dell’evoluzione tecnologica, il lavoro mostra un uso elegante e originale della terracotta.
Prigionia e convivenza forzata sono i fantasmi che vengono alla mente davanti all’opera dell’artista milanese (1966). Le tre figure infatti – rigide ma vagamente antropomorfe – appaiono legate da una catena che passa attraverso i loro organi vitali, richiamando anche qui gli impedimenti che hanno caratterizzato il nostro passato recente. Figlio di un’indagine più ampia intorno alle contraddizioni e alle trappole dell’evoluzione tecnologica, il lavoro mostra un uso elegante e originale della terracotta.