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Davide Lajolo - Gli uomini dell'arcobaleno

“Ecco Picasso apparire sulla porta. Venne incontro ad Éluard che ci presentò. Anche Quasimodo, che aveva ironizzato sul mio improvviso innamoramento per l’artista, era impallidito alla presenza di un mostro sacro. Picasso ci mise a nostro agio e parlò del congresso della pace, dell’Italia, citando, come le avesse davanti agli occhi, le opere dei nostri grandi artisti del passato. Sulla guerra fredda sempre minacciante in quegli anni di trasformarsi in guerra calda, Picasso aveva idee che divergevano apertamente da quelle che si venivano professando dalla tribuna del congresso. Era duro, aspro non solo con la dittatura franchista che doveva essere finalmente pazzata via, ma con tutti coloro che, in ogni parte del mondo, avevano dimenticato tutti i morti innocenti di una tragedia tanto macabra da fare ombra al volto della civiltà per avere ridotto l’uomo a livello di bestia.”

Davide Lajolo (Cap. 3)

Con riproduzione delle opere esposte in Art ’900 - Collezione Davide Lajolo all’interno di Palazzo Crova, a Nizza Monferrato.

Ufficiale dell’esercito e comandante partigiano, giornalista e scrittore, direttore de “l’Unità” e parlamentare, quella di Davide Lajolo è stata una vita vissuta come un’epopea. Il volume ne racconta una parte, quella dei suoi incontri e della sua amicizia con i grandi artisti del Novecento: da Picasso a Dova, da Ligabue a Guttuso, da Borghese a Sassu, ai tanti altri dei quali Lajolo riesce a cogliere la poesia, l’intuizione del cuore, le radici sociali. A corredo del testo, le fotografie delle opere conservate nella Collezione Lajolo di Palazzo Crova, a Nizza Monferrato. A cura di Fortunato D’Amico, testo introduttivo di Laurana Lajolo.

160 pagine