Parola di Baffo
Parola di Baffo
«Ho messo insieme cinquant’anni di ricordi in un diario che non ho mai tenuto ordinato… Una vita che non ho venduto. Mai. A nessuno. Parola di Baffo.» Una narrazione imprevista e imprevedibile, che passa da un’infanzia birbona, uguale a tante altre, a una adolescenza spavalda, a una presunta maturità poi divenuta tale nella sofferenza. Aspirante carrozziere, operaio impegnato nelle lotte sindacali, venditore di elettrodomestici porta a porta. Lo farà per trent’anni, il venditore, e sarà sempre il migliore. Anche in televisione, dove urla «fingendo l’asma, così la gente si appiccica al televisore, crede all’infarto». Idromassaggi, orologi, camicie, scale, attrezzi per la ginnastica, giubbotti, cibo per animali. Ma anche Mike Bongiorno e Vittorio Sgarbi, George Clooney e Roberto Cavalli, Dieguito Maratona e “Michi Rurk”: perché ci sono tutti nel circo del Baffo e di tutti ci racconta, passando attraverso i ricordi di gioventù, gli amori profondi e le avventure galeotte, l’usura e la minaccia, il gioco d’azzardo e i milioni facili, la galera e la popolarità bruciata in una fattoria con una bestemmia in diretta tivù.