La sciarpa a pois
La sciarpa a pois
Guai alla pelliccia ancorché della nonna, sì al cinema. Molto in treno, meno in aereo. Il week end solo culturale. A volte basta poco per capire che i tempi sono cambiati e che per viverli al meglio bisogna coglierne l’essenza: conversazioni più affettuose alla macchinetta del caffè, musei e città d’arte più affollati del solito, persino una sciarpa a pois che diventa oggetto di dibattito nazionale per via dell’apparenza troppo costosa. Opportunità unica per migliorare i rapporti di famiglia, d’amore, d’amicizia, di lavoro, lungo un nuovo alfabeto dei sentimenti vissuti e non rappresentati, ma anche scusa perfetta per evitare incombenze sgradite o appuntamenti noiosi, l’austerità del Terzo Millennio azzera gli status symbol e moltiplica lo stile individuale, annulla la dittatura delle icone e riscopre la democrazia delle persone. Cambiano le priorità; si riscopre il bisogno di vicinanza, di solidarietà, e nel contempo il gusto della vera eleganza, che è innanzitutto sobrietà nel porgersi. Nuovi linguaggi, nuovi modi e riti, e molti aneddoti dietro le quinte dell’editoria, della moda, del cinema e della cultura, fanno di questo vocabolario del nuovo vivere scritto da Carlo Rossella, giornalista e scrittore poliedrico, con la signora dello stile Fabiana Giacomotti, una guida utilissima, giocata sempre sul filo dell’ironia, per affrontare il cambiamento con saggezza. Senza dimenticare, come dice Rossella, che «la vita non è misurata dal numero di respiri che facciamo, ma dai luoghi e dai momenti che ci tolgono il respiro».