Zen 3.0 La via della meditazione
Zen 3.0 La via della meditazione
Alcuni campi del sapere, come le neuroscienze, la fisica quantistica, la medicina e la psicologia, hanno compiuto negli ultimi anni progressi straordinari: ma se la conoscenza dell’essere umano è andata molto avanti non si può dire che si sia verificato un corrispondente aumento della felicità. Anzi, sembra che le sofferenze in questo mondo siano semmai dilagate. Questa semplice constatazione può indurci a concludere che la felicità non risieda nella conoscenza al di fuori di noi, come del resto l’infelicità o la soluzione ai nostri problemi. Se vogliamo dunque essere veramente felici e liberi dalla sofferenza, dobbiamo cercare dentro di noi, dobbiamo imparare a conoscere la nostra mente e il nostro cuore. Per vivere in consapevolezza. È questo, in fondo, il messaggio del Buddha: la mente ha il potere di creare tutte le situazioni, piacevoli o spiacevoli. Iniziamo dunque a vivere diversamente, perché quando cambiamo noi stessi stiamo già cambiando anche il mondo. Ma in queste pagine è il maestro Tetsugen a parlarci, un italiano che ha vissuto lunghi anni in Giappone, dove è stato ordinato monaco zen, per poi rientrare nel nostro paese e fondare due monasteri aperti a tutti. Sono trent’anni dunque che il maestro si confronta con la “traduzione occidentale” della saggezza zen applicata alla nostra quotidianità convulsa, così poco incline alla concentrazione e alla consapevolezza. Ed ecco che ogni attimo della giornata, dal risveglio al momento di vestirsi, dall’uscita di casa al percorso verso l’ufficio, dal rientro serale al pasto, è scandito dalla sua meditazione, che può essere praticata da chiunque in qualunque situazione per una vita nuova, felice e creativa. Ascoltiamo il maestro, perché, come si dice nello zen, una buona parola tiene un asino legato a un palo cent’anni.