La papera che vince alla lotteria
La papera che vince alla lotteria
Dopo il successo de Il maiale che vuole essere mangiato, Julian Baggini ci propone in un fuoco di fila altre 100 brevi e argute pillole di filosofia: questa volta nel mirino ci sono gli argomenti ingannevoli che ciascuno di noi utilizza per affrontare le questioni più spinose del quotidiano. Un episodio tratto dalla cronaca diventa così l’occasione per chiarire – con rigore e umorismo – la differenza tra successione temporale e relazione causale: un uomo strofina la sua papera portafortuna, gioca alla lotteria e vince; quindi la papera gli ha portato fortuna. Quindi… un bel niente, è la filosofica obiezione dell’autore. Non c’è un rapporto causa-effetto tra strofinare il portafortuna e vincere alla lotteria, come il fatto che il pubblico appena uscito da un concerto di musica classica di solito non scippi vecchiette non è garanzia dell’influsso moralizzante di Bach. Le cause vere o presunte della guerra in Iraq, il dibattito sulle ricerche scientifiche controverse, lo stile manipolatorio dei media e della politica, l’astrologia e le medicine alternative sono solo alcuni degli argomenti affrontati con uno stile divertente e alla portata di tutti. Perché la filosofia non è per soli addetti ai lavori, ma ci riguarda da vicino, spesso più di quanto immaginiamo. Così, prendendo spunto da esempi concreti, Julian Baggini ci invita a smascherare gli errori di ragionamento in cui cadiamo nella vita di tutti i giorni, a volte solo per risparmiarci la fatica di analizzare in modo critico il pensiero nostro e altrui. Le frasi a effetto e le mezze verità sono infatti strumenti a cui ricorriamo per convincere noi stessi, prima ancora che gli altri. Ecco allora 100 esercizi di scetticismo quotidiano per imparare a riconoscere le trappole logiche su cui costruiamo i discorsi della nostra vita. Una ginnastica mentale per allenarsi ad affrontare un corpo a corpo prolungato con i dilemmi che magari vorremmo semplicemente evitare. Una sorta di sudoku filosofico cui dedicarsi da soli o in compagnia.