I delitti del condominio
I delitti del condominio
Nel mondo di oggi siamo assediati dalla violenza. E così ci rifugiamo in casa, chiudiamo la porta, pensando di sollevare un ponte levatoio che ci metta finalmente al riparo da ogni pericolo. Ma proprio lì può annidarsi un nemico che conosciamo, una presenza per noi abituale, che all’improvviso può trasformarsi nel nostro assassino. I rapporti di buon vicinato sembrano sempre più spesso retaggio di una società in via di estinzione: ognuno si richiude in sé, diffida dell’altro o lo ignora. Condividere uno spazio comune è difficile: discussioni banali, liti insensate possono trasformarsi da incomprensione in antipatia, da intolleranza in rancore per poi sfociare in odio incontrollabile, che può produrre un omicidio, perfino una strage. A volte bastano il pianto di un bambino, l’abbaiare di un cane a scatenare la furia letale. Claudio Brachino e Barbara Benedettelli prendono in esame, unendo la loro esperienza di giornalisti investigativi a una rara capacità di penetrazione psicologica, alcuni di questi atroci delitti. Partendo dalla strage di Erba – l’evento che riassume in sé tutti gli elementi del tragico fenomeno –, ci raccontano alcuni tra gli omicidi che più hanno scosso l’opinione pubblica: la morte di Meredith Kercher a Perugia, di cui tre suoi amici si accusano a vicenda; quella di Concetta Barbagallo, assassinata per un piccolo prestito; la fine di Tamara Monti, una giovane donna pugnalata perché i suoi cani abbaiavano troppo; i delitti romani di Christa Wanninger e Simonetta Cesaroni per i quali ancora non c’è un colpevole; e altre storie in cui si è ucciso, come recita la fredda formula burocratica, «per futili motivi». Agli autori va riconosciuto il merito di aver sondato ogni aspetto di una realtà scabrosa, schierandosi senza indecisioni né facili buonismi dalla parte di chi è stato ucciso e delle famiglie, raccontandone lo strazio e il dolore. Un libro per non dimenticare le vittime, il cui sangue nella nostra memoria asciuga troppo in fretta.