Non dire gatto...
Non dire gatto...
Tanto per cominciare questa è la storia di un gatto, Bastos, che deve sempre dormire con un occhio aperto perché il suo anziano padrone Raymond, quando è nervoso, cerca di prenderlo a fucilate. È anche la storia di Raymond e di Mine che malgrado l’età (e i raptus gatticidi) si amano come due ragazzi. E della loro figlia Josette, col marito fedifrago che un giorno va a sbattere a centodieci all’ora contro un placido cervo. E di Rémi, il figlio della coppia-non-coppia, che va a stare coi nonni (e col gatto). Poi ci sono Pierre, Paul e Jacques – dodici, undici e dieci anni – che coltivano un precoce vizietto, e il timido Pierrot che lavora alle pompe funebri ma nutre un’ambizione segreta. Marie-Rose, invece, prepara piatti gustosi con ingredienti disgustosi e attende che lo stradino Momò chieda la sua mano. Mentre Geneviève scrive amorose lettere a un galeotto, Édith se la fa col marito della sua migliore amica e Flo fabbrica oroscopi che lei per prima non prende sul serio. E che dire di Arnaud, Martine, Robert, Bobba e della cagnolina Youka? Tutti si dibattono in un confl itto (con se stessi, con l’altro, con il mondo) e tutti vengono risucchiati in quel vortice di coincidenze e fatalità che è la vita. Tra bassezze inconfessabili e coming-out, nevrosi e affetti, Barbara Constantine fa vorticare nell’aria come un giocoliere storie frizzanti e corrosive che vanno a comporre un’unica, coloratissima trama. Si ride o si piange per le rifl essioni di una cagna che se ne va in paradiso, i sogni di un bambino dalla madre troppo assente, le speranze di donne in cerca di felicità, i pentimenti di uomini deboli e/o malvagi, le elucubrazioni di un gatto che la sa molto, molto lunga. Un romanzo esilarante e crudele che vola alto nei cieli elettrici dell’ironia ma colpisce dritto al cuore.