L’altra figlia
L’altra figlia
Jasmin ha tre anni quando lascia insieme ai genitori l’Iran della Rivoluzione islamica e approda negli Stati Uniti. La madre è iraniana, il padre tedesco, ma lei vuole solo essere americana. Sua madre Lili, invece, vuole solo avere una Brava Figlia persiana, timida e riservata, che non si adegui ai costumi «corrotti» del paese che li ha accolti, e rimanga fedele agli usi della terra d’origine. Per Jasmin, invece, l’Iran non è altro che un vago ricordo fatto di suoni e profumi. La Brava Figlia che Lili le porta sempre a esempio è solo un fantasma evocato dalla madre per rimproverarle il suo desiderio di essere occidentale. Qualcosa con cui lei non vuole avere nulla a che fare. Ma un giorno, poco dopo la morte del padre, mentre Jasmin sta aiutando la madre a traslocare, da una pila di vecchie lettere cade una foto in bianco e nero: una ragazzina iraniana, che sembra sull’orlo delle lacrime, con accanto un uomo molto più vecchio. Quella sposa bambina è Lili, sua madre, ma l’uomo bruno ed elegante non è suo padre, è uno sconosciuto. Lili non dà spiegazioni, non è ancora pronta a rivivere il suo passato, ma quando Jasmin torna a casa sua, a New York, comincia a ricevere per posta una serie di cassette registrate cui la madre ha affidato il racconto della propria vita. Così Jasmin Darznik viene a conoscenza della vera storia della sua famiglia intrecciata con quella dell’Iran degli scià e della Rivoluzione islamica. Una storia di povertà, lutti e battaglie, ma anche di sapori, odori e tradizioni di un paese che si dibatte fra una modernizzazione forzata e l’attaccamento alla sua cultura millenaria; una storia in cui, attraverso una serie di ritratti memorabili, emerge la volontà tutta femminile di resistere, di rinascere e di ricostruire. Un emozionante percorso di conoscenza che condurrà a una comprensione più profonda dell’amore che lega una figlia e una madre.