60 anni dopo
60 anni dopo
In un giorno apparentemente come gli altri, un ragazzo si sveglia in una stanza che non riconosce, piena di oggetti non suoi. Ricorda solo di essersi addormentato, come sempre, e ora cerca di capire dove si trova. Finché incontra uno specchio, che gli rimanda l’immagine di un vecchio, un vecchio che si è impossessato del suo corpo di giovane. Ai suoi genitori gli prenderà un colpo quando sapranno cosa gli è successo. Suo fratello D.B. non gli crederà quando glielo racconterà. E neanche la sua sorellina, la vecchia Phoebe. Oppure è tutto un sogno, di quelli che sogni di sognare. Ma intanto il sogno non svanisce. Che fare, allora? L’unica possibilità è andarsene – e presto, anche – da quel posto, una via di mezzo tra un ospedale e un albergo, si direbbe. Del resto lui fa sempre così: quando qualcosa non gli piace, il suo primo pensiero è levare le tende. L’unica meta possibile: New York. Proprio come quell’altra volta. Lontano da lì, in una stanza piena di libri, un uomo sta mettendo a punto il suo diabolico piano. Oltre mezzo secolo prima, ha commesso quello che si sarebbe rivelato un errore fatale: ha creato con le sue mani un ragazzo che poi è diventato molto, molto più famoso di lui. Anzi, per dirla tutta, gli ha rovinato la vita. Perché, come Frankenstein, è diventato più potente del suo padre-demiurgo. E ora è arrivato il momento della resa dei conti. Mentre il giovane/vecchio si aggira per le strade di New York in cerca di risposte, tra volti familiari e lampi di memoria che lo aiutano a ricostruire la sua storia, un filo invisibile lo attira là, dove lo attende il suo destino.