Panico botanico
Panico botanico
Melania Bridge, studiosa di botanica impegnata nella compilazione di un importante erbario con tutte le specie tropicali, accetta l’invito di Irina Lariovna, un’illustre collega che ha scelto di vivere in una villa fatiscente immersa in un labirinto dove prosperano indisturbate piante rare e molto aggressive. Un incubo vegetale dalla complessa e conturbante bellezza che striscia nell’anima di chi vi si addentra. In questo luogo così singolare, permeato di romantica nostalgia, Irina abita con due sole persone: la signorina Prugineim, ossuta governante dall’acconciatura scolpita e il sesso indefinito, ed Esteban, giovane giardiniere dolce e servizievole di eccezionale avvenenza. Melania, rapita dal magnifico giardino nonché dall’esuberante eruzione muscolare del giardiniere, decide di prolungare la sua visita per includere, perché no, nella sua raccolta anche le nuove specie coltivate da Irina. Ma, giorno dopo giorno, tra il tè delle cinque servito puntuale nel Salotto delle Rane, le brillanti dissertazioni non solo botaniche e le battaglie ingaggiate a colpi di falcetto con un’edera sempre più aggressiva, quel l’Eden rigoglioso e mortifero comincia a sussurrare il suo fatale segreto. In un mondo declinato tutto al femminile, Alessandro Fullin muove le sue eroine tra ambientazioni bucoliche surreali e passioni che stravolgono il cuore. E costruisce un romanzo sorprendente, venato di humor e aforismi folgoranti, prezioso come un fregio Liberty, in cui l’atmosfera d’antan racconta inquietudini tutte contemporanee.