Libri maledetti
Libri maledetti
Sono tanti i libri che nel corso della Storia hanno determinato sommovimenti di genti, diffusione di eresie, contrasti nazionali e politici. Opere che sono state bruciate (si inizia dai libri e si finisce con gli autori, ammoniva Heine) e altre che hanno ispirato l’universale rogo di uomini e idee. Da questa tumultuosa e affascinante vicenda, che unisce tutti i popoli del libro da tempo immemore, nascono dodici racconti, storie di pagine che bruciano sia chi le tocca, sia chi le scrive. Si inizia con l’antichissimo Libro di Thot, volume maledetto per eccellenza concepito nell’Egitto dei Faraoni, seguito dal Trattato dei tre impostori (ossia Gesù, Maometto e Mosè) di cui si parla da otto secoli ma che probabilmente non è mai esistito. Si continua con il manuale di un prelato spagnolo seicentesco che voleva distrutto il nome di ogni autore eretico del mondo, gli infausti Protocolli dei Savi di Sion, il fatale Mein Kampf, i deliri letterari di Aleister Crowley, l’immaginario eppur longevo Necronomicon e gli scritti estremi del Barone Nero, Julius Evola. La Bibbia di Satana di Anton LaVey, che lanciò su larga scala il culto del Signore del Male, si avvicenda al volume dei due scopritori della doppia elica del Dna, ancora oggi fuorilegge in alcuni stati americani creazionisti. Compaiono anche lo sconosciuto e tuttora bandito Epimostro di Nicolas Genka e la scandalosa Lunga notte di Singapore di Bernardino Del Boca (fratello del più noto Angelo), pioniere della liberazione omosessuale, libro sequestrato e bruciato nel 1953. Chiude la rassegna un incredibile caso di censura che riguarda un romanzo italiano degli anni Duemila.