Le cose accadono
Le cose accadono
- VINCITORE DEL PREMIO VIADANA 2009- VINCITORE DEL PREMIO DOMENICO REA 2009, SEZIONE NARRATIVAHa un passato ingombrante Michele Campo: un’infanzia povera ad Acerra, un padre che prima di ottenere un portierato in un quartiere della Napoli bene ha vissuto di espedienti, una madre sarta, malinconica e infaticabile, che ha serbato a lungo un segreto. Ora Michele ha quarant’anni, una stimata professione di logopedista e un rapporto stabile con la bella e volitiva Costanza, rampolla dell’alta borghesia partenopea, quando quel passato che aveva creduto di potersi lasciare alle spalle torna a presentargli il conto. Accade all’improvviso. Incontrando lo sguardo pieno d’odio di Martina, cinque anni, inserita in una casafamiglia per disposizione del Tribunale dei minori, la sua vita deraglia. L’interesse divorante per questa bambina disperata e amara lo trascina in una vicenda fatale che, tra continui colpi di scena, si dipana in un andirivieni nella memoria. E il richiamo delle origini, nonostante il riscatto sociale cercato con rabbia e tenacia, rischia di travolgerlo, cieco e ineluttabile come il destino. Ma Le cose accadono è anche, forse soprattutto, un romanzo napoletano che non teme di immergersi nel degrado morale e materiale della città. Che racconta con pietà e sdegno le due Napoli: quella di quartieri come le Vele, che vive di traffici quotidiani, inevitabilmente collusa con la piccola e grande criminalità, orbata di speranze e di diritti; l’altra, sorda e indifferente, di una borghesia arroccata nei propri privilegi, incapace di solidarietà e di coscienza civile. Michele conosce bene entrambe: è nato nella prima, ha voluto a ogni costo appartenere alla seconda. Per riuscirci ha scelto una sorta di astenia esistenziale, lontana dai rumori della vita. Ma quando ormai le cose sono accadute, quando si è dato ascolto agli sconfitti, alla loro richiesta d’aiuto, quelle radici così violentemente rimosse torneranno a sollevare la terra. E Michele si troverà a scegliere tra una vita accuratamente pianificata e la vertigine dell’ignoto, tra la memoria e l’oblio.