Il Signore del mondo
Il Signore del mondo
New York, nei primi anni del Novecento, è una Gomorra presa d’assalto da torme di immigrati in fuga da un’Europa flagellata dalla fame e dalle rivoluzioni. È una megalopoli dilaniata tra una malavita che fiorisce all’ombra del proibizionismo e un popolo di operai che scende in strada a gridare la sua disperazione. È nei vicoli malfamati di Brooklyn che due famiglie di ebrei russi, scampate insieme ai pogrom, crescono i loro figli. Ogni giorno i genitori si trovano a pregare il Dio misericordioso che li ha lasciati in vita, mentre i due figli calpestano strade diverse. Perché Sholem Lipsky e Jacob Berkowitz non sono affatto amici, sebbene entrambi ripudino la religione dei padri e siano una vergogna per chi li ha messi al mondo. Nella vita di tutti i giorni stanno su lati opposti della barricata: Sholem organizza gli scioperi nelle fabbriche, Jacob pesta a sangue chi si oppone all’ingresso dei crumiri. Il sindacalista però ha un motivo in più per odiare lo spaccaossa al soldo dei mafiosi: la sua menomazione fisica glielo ricorda ogni mattina. Ma l’ora della resa dei conti è vicina: basta solo saper aspettare. In una spirale di violenza e vendetta che trascinerà i due nemici di sempre fino all’inferno, sotto lo sguardo ieratico del Signore del Mondo, si compie il tragico epilogo.