Il Ministero della Felicità
Il Ministero della Felicità
Il Ministero della Felicità: è lì che si manipola il pensiero di milioni di individui. E mentre il Partito dei partiti controlla il mondo dell’informazione, la sua casta si alimenta con un sistema articolato di tangenti. Del resto, in nome della felicità dei cittadini si giustifica ogni cosa. Un uomo, un intellettuale che ancora crede nel valore della cultura, dirige da poco una sezione del Ministero. Non gli è chiaro chi l’abbia voluto lì, ma ha in mente progetti importanti. E di quelli vorrebbe parlare al Direttore generale. Se solo lui lo ascoltasse... Invece è come se il suo lavoro non interessasse a nessuno, neppure ai «buttafango» che hanno fatto della diffamazione una pratica politica. Lo sa che non è possibile disvelare l’inganno, eppure la sua allucinata ricerca ricomincia ogni giorno: la ricerca di un interlocutore, di un senso, di un amore. L’amore della donna che lo ha abbandonato. Anche lei lavora al Ministero e lui spera di ritrovarla nel labirinto straniante di quegli uffici. Un incontro che, come gli altri, forse non accadrà mai. In questa parabola di sapore orwelliano, mai tanto dolorosamente attuale, il protagonista rivendica il valore dell’autenticità umana contro la Grande Finzione mediatica. E la sua lotta contro l’espressione sottilmente violenta di una finta democrazia è, in fondo, anche la nostra.