Il lato oscuro della luna
Il lato oscuro della luna
Milano negli anni Settanta: una città introversa, malinconica e possente nelle cui strade si combatte una guerra civile mai dichiarata. Il commissario Ofelio Guerini: un ex comunista dalle passioni politiche appena sopite costretto a guardare in faccia il Nemico di sempre. Milano, inizio anni Settanta. Ofelio Guerini, un pachidermico commissario di origini romagnole e antica militanza comunista, si imbatte nello strano omicidio del custode di un campo sportivo, un uomo anziano ucciso in casa da tre fendenti all’addome. Prima di esalare l’ultimo respiro, la vittima è riuscita a vergare in terra due segni, due tracce che dovrebbero aiutare l’identificazione dei suoi assassini. Se è strano quel delitto privo di un movente plausibile, è ancora più strana la casa dove si è consumato: una sorta di santuario del comunismo e dei suoi simboli esteriori che rapisce l’attenzione del commissario. Comincia così un’indagine assai delicata in cui entra potentemente in gioco la passione politica: della vittima innanzitutto, ma anche dei carnefici e, in maniera sottile ma profonda, anche del commissario, che negli anni ha abbandonato il partito, pur senza abiure, per stanchezza e faticosa riflessione. Il percorso verso la verità è lungo, costellato di fatti indecifrabili e di inattese scoperte. Dietro il paravento delle sue apparenti sicurezze, Guerini coglie sempre più il riverbero di cupe dissonanze che sembrano inghiottire ogni traccia di umana dignità. La ricerca di una soluzione al mistero, nel frattempo, si fa sempre più insidiosa, imprevedibile, perfino sconveniente. E anche quando il commissario riuscirà a scorgere il lato oscuro della luna, gli rimarrà la sensazione di essere stato una pedina dentro un gioco molto più grande di lui.