Roberto Braida - Ipnosi
Roberto Braida - Ipnosi
Il volume, che accompagna la mostra personale dell’artista al CAMeC (Centro Arte Moderna e Contemporanea) di La Spezia, presenta 45 opere inedite realizzate nel 2018.
Gli eleganti “orizzonti” pittorici di Braida conducono l’osservatore in un percorso fantastico dandogli la sensazione di trovarsi di fronte al mare. Ma il mare non c’è. Un magnifico inganno, una trance ipnotica indotta dall’abilità del Maestro, conosciuto per la sua rara capacità di rappresentare paesaggi della mente attraverso il colore. Catalogo e mostra a cura di Luca Nannipieri.
Testo critico introduttivo di Luca Nannipieri, contributi del Sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini e del direttore dei servizi culturali del Comune Marzia Ratti. In collaborazione con Casa d’Arte San Lorenzo.
“Braida verrà valutato dalla storia non come un manierista del paesaggio e delle vedute, ma come un silenzioso e appartato perlustratore delle profondità dell’anima.”
Luca Nannipieri
“Ho chiuso gli occhi per trovare i colori più smaglianti, nel luogo dove le tenebre non sono mai oscure..”
Roberto Braida
Oltre 40 dipinti inediti di grandi dimensioni in cui, grazie al colore e alla materia, l’artista riesce a rappresentare paesaggi della mente.
Opere che sembrano scenari di geografie astratte, viaggi ideali nei quali emozione e armonia si mescolano creando atmosfere magiche.
L'artista: Roberto Braida
Autodidatta, dimostra giovanissimo una spiccata predisposizione per le discipline pittoriche che lo ha portato, sotto la guida di Gino Bellani, a elaborare un personalissimo percorso espressivo che lo ha condotto alle atmosfere metafiche attuali. Le sue opere giovanili rappresentano relitti arenati in luoghi senza tempo di grande suggestione. Dagli anni Ottanta approda ai particolari ritratti surreali, personaggi storici, mitologici o fantastici immersi in ambientazioni allegoriche. Sul finire degli anni Novanta dipinge paesaggi fiabeschi, dove compare spesso un piccola figura femminile, Henriette. La svolta stilistica avviene nel primi anni Duemila, quando la sua tematica affronta aspetti più introspettivi: i quadri si fanno semimaterici, usa sabbia e polveri di marmo e scompaiono i riferimenti a qualunque dato realistico.