Sweet Death
Sweet Death
È il catalogo del Padiglione Nazionale Guatemala presente alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte - la Biennale di Venezia. La mostra, diretta da Daniele Radini Tedeschi con la collaborazione di Carlo Marraffa, Stefania Pieralice ed Elsie Wunderlich, si tiene presso l’Officina delle Zattere, Fondamenta Nani- Dorsoduro 947 (Venezia) dal 9 Maggio al 22 Novembre 2015. Sweet Death, questo è il titolo, affronta il concetto della “morte-finitudine” intesa come decadenza e perdita valoriale nella società contemporanea, il tutto però espresso attraverso il linguaggio della gioia e del colore attinto direttamente dai riti Maya del Guatemala. Sarà presente quindi una poligamia artistica multicolore, priva di frontiere, con gustose scenografie e combinazioni tra sacro e profano.“Innanzi tutto, partiamo dal Guatemala. Non tutti conoscono il cimitero di Chichicastenango in cui le lapidi e le cappelle appaiono coloratissime e variopinte. Questo camposanto deriva direttamente dagli antichi riti maya che venivano celebrati in Guatemala prima della colonizzazione; ebbene ad ogni colore era associato un tipo di defunto, ad esempio il colore bianco era per i padri, il turchese per le madri, il blu per i bambini, il rosa per le femminucce ed il giallo per i nonni.” Daniele Radini TedeschiCinque grandi artisti guatemaltechi si confrontano alla Biennale di Venezia: nelle loro opere traspare l’antico e in parte gioioso rapporto dei Maya con la morte, che il titolo “Sweet death” intende anche come perdita dei valori della società contemporanea. Ventidue artisti italiani fanno da contraltare ai colleghi centroamericani diventando protagonisti di un evento che si potrebbe definire iperrealista, psichedelico e rococò.