Ricerca di verità - Giuseppe Menozzi

Cairo Publishing

Ricerca di verità - Giuseppe Menozzi

Testo critico di Giammarco Puntelli, note biografiche a cura di Alberto Diolaiuti.

Un volume che ripercorre la crescita umana e artistica di Giuseppe Menozzi presentando un’ottantina di opere esposte nelle due mostre personali di Palazzo Ducale a Sabbioneta e del Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano a Gazoldo degli Ippoliti. Le prime precoci opere e quelle del lungo periodo figurativo lasciano il passo alla rappresentazione del “tau”, riconoscibile in molti dipinti degli ultimi vent’anni a testimoniare la ricerca spirituale di un artista in cui convivono la concretezza delle origini contadine e un profondo senso del sacro, declinati in uno stile inconfondibile che ha conquistato i collezionisti. Testo critico di Giammarco Puntelli, note biografiche a cura di Alberto Diolaiuti. “... l’arte di Giuseppe Menozzi è uno di quei rari casi nel quale non ci sono riferimenti pittorici e tematici a nessun precedente maestro, a nessuna opera già eseguita. Ecco che l’arte si rivela vera arte con il proprio linguaggio, tema assolutamente originale, movimento nel percorso, giusto equilibrio fra vicende personali e vicende artistiche del maestro stesso.” Giammarco PuntelliIl catalogo di due grandi mostre che celebrano il Maestro del “tau”, il cui stile inconfondibile ha conquistato i collezionisti. Ottanta opere che testimoniano la ricerca spirituale di un artista in cui convivono dimensione terrena e senso del sacro.GIUSEPPE MENOZZI Nato nel 1956 a Mirandola (Modena), ha sempre vissuto con la famiglia a Camposanto. È il contesto rurale a ispirare i suoi primi disegni ed è la sorella Anna che intuisce le doti naturali dell’artista e lo sprona a continuare. A vent’anni tiene la sua prima personale presso la Biblioteca Comunale di Montesanto. Segnano indelebilmente il suo percorso la visitazione dei luoghi francescani, che accende anche le sue opere di una più profonda spiritualità, e la decisione, nel 1990, di lasciare il lavoro per dedicarsi alla pittura. Pochi anni dopo abbandona la figurazione tradizionale per intraprendere il percorso che lo porterà a scegliere il “Tau”, dal 1996 sempre presente nelle sue tele come simbolo della sua ricerca interiore. Oltre alle numerose personali in Emilia, ha esposto a Firenze, Roma, Milano e altre località italiane.