Gli impenetrabili intrecci di Rosa Spina
Gli impenetrabili intrecci di Rosa Spina
Realizzata all’interno della collana ItaliArts, l’importante monografia è anche il catalogo della mostra personale di Rosa Spina tenutasi presso la Minotauro Fine Art Gallery di Palazzolo Sull’Oglio dal 26 novembre al 31 dicembre 2017, a cura di Salvatore e Antonio Falbo. Un ricchissimo volume con oltre 200 fotografie di Raffaele Molinaro e Antonio Raffaele, l’introduzione di Vittorio Sgarbi e i testi critici, oltre che dei curatori, di Maria Elena Loda, Leo Strozzieri, Leonardo Bizzoco, Roberto Messina e Giovanna Vecchio. Pioniera e sperimentatrice della corrente d’arte contemporanea “Fiber Art”, maggiore esponente della stessa in Italia e non solo, l’arte di Rosa Spina ha profonde radici nella cultura della Magna Grecia. Ma se da una parte, colori, tessuti e la scelta stessa del telaio, costituiscono un saldo ancoraggio alla tradizione, su questa base si innesta un itinerario personale e artistico che percorre trasversalmente tecniche, materiali, stili e correnti. Così la tela diviene dèfilage, le strutture si fanno aeree e fluttuanti, invitando lo spettatore ad assistere al procedimento stesso della creazione. Come una contemporanea Penolope, più che mai Rosa Spina ci guida a soffermarci sul processo creativo, sul divenire più ancora che sul risultato, in un continuo rimando tra classicità e modernità.“... l’arte di Rosa Spina è costituita di stile omogeneo e grande accuratezza tecnica, va considerata come un atto interlocutorio nel dialogo contemporaneo tra la tradizione formale e le tendenze concettuali.” Antonio FalboOltre 200 immagini e accurati testi critici in un magnifico volume dedicato a una straordinaria interprete della Fiber Art.ROSA SPINA Nata a Giarre, lascia la Sicilia e approda in Calabria per insegnare discipline pittoriche presso il Liceo Artistico Statale di Catanzaro. L’artista già a partire dagli anni Sessanta si inserisce nel flusso creativo della Fiber Art, pioniera in Italia di una corrente nata negli Stati Uniti. Negli anni Settanta l’incontro determinante con Mimmo Rotella, che la incoraggia a perseverare nell’utilizzo di trama e filo. In seguito, a Milano, conosce Pierre Restany, che apprezza il suo lavoro e la invita a proseguire nella sperimentazione. Nel tempo l’artista approfondisce la conoscenza tecnica scoprendo le molteplici opportunità offerte dal materiale filamentoso. Moltissime le pubblicazioni a lei dedicate e importante l’attività espositiva, sviluppatasi sia in Italia sia all’estero.