Gene Pompa
Gene Pompa
Scrive Giovanni Faccenda, riferendosi alle emozioni che sanno suscitare i dipinti di Pompa, “L’intero impianto cromatico vive di analogo vigore. Ne percepisci l’afflato godendo di grumi di colore sedimentati come ricordi, all’interno di una iconografia che, di loro, non potrebbe fare a meno. Fra i pregi di Pompa, ecco, c’è questa sua tecnica esclusiva, che niente ha a che vedere con il pointillisme francese o il divisionismo italiano; risalta, piuttosto, come l’espressione di un’urgenza viscerale del pittore, desideroso di dare altra concretezza fisica a quanto di volta in volta ispiri e successivamente determini le sue caratteristiche composizioni.” Il volume si compone di circa 90 immagini, a volte accompagnate da poesie. Le opere pubblicate sono in gran parte riferite alla produzione degli ultimi anni, con alcune eccezioni rappresentate da dipinti degli anni Ottanta e Novanta. Completano il quadro dei contenuti un’autobiografia dell’artista, un elenco di esposizioni nazionali ed estere e un contributo del poeta e scrittore fiorentino Mario Bertini. Il testo critico iniziale di Giovanni Faccenda è tradotto in inglese e francese. Una tecnica esclusiva, frutto dell’uso sapiente della spatola e del pennello con un grande protagonista: il colore. Quello di Gene è un naturalismo romantico in cui si ritrovano tracce dell’impressionismo e della pittura a macchia. Una novantina di immagini, un’ampia selezione di opere in cui prevalgono splendidi paesaggi punteggiati di fiori e alberi.