ALFONSO BORGHI. INVOCAZIONI

Editoriale Giorgio Mondadori

ALFONSO BORGHI. INVOCAZIONI

a cura di Emanuele Ferrari

Castelnovo ne’ Monti, in provincia di Reggio Emilia, si estende ai piedi della Pietra di Bismantova, piatta elevazione montuosa citata anche da Dante nella Divina Commedia: da qui riparte, con la mostra personale alle Scuderie di Palazzo Ducale, l’attività espositiva di Alfonso Borghi, oggi considerato tra i più importanti interpreti italiani dell’arte informale. Il volume raccoglie e presenta le ventidue opere selezionate per la mostra dal curatore, Emanuele Ferrari: sei sculture e sedici tra tecniche miste e opere su carta sono infatti le magnifiche “Invocazioni” pittoriche dell’artista a una montagna considerata sacra sin dall’antichità. Mostra e catalogo a cura di Emanuele Ferrari, testi di Emanuele Ferrari e Stefania Provinciali.

“Alfonso fa risuonare sulla tela La Pietra di Bismantova e per il cielo ha scelto un blu oltremare. Perché in effetti La Pietra ora vive letteralmente sopra il suo mare, gli è sopravvissuta e la sua roccia, quando sfiora il cielo, ne muta il colore. La Pietra è un incanto perché ogni giorno restituisce al cielo la sua voce. Che poi è il suo mare.”                                    Emanuele Ferrari

Un catalogo d’autore, che presenta la prima mostra dell’anno di uno straordinario interprete dell’arte informale.

Sculture, tecniche miste, dipinti su carta: un’accurata selezione di opere che Alfonso Borghi offre idealmente allo sguardo della Pietra di Bismantova, montagna sacra cantata anche da Dante.

ALFONSO BORGHI
Nato nel 1944 a Campegine (RE), autodidatta, espone per la prima volta a 18 anni grazie all’aiuto di un collezionista. In seguito soggiorna per un breve periodo a Parigi, affascinante capitale che ne segna il percorso artistico e dove ha modo di studiare i grandi maestri, in particolare Picasso e gli altri grandi interpreti del Cubismo. In oltre quarant’anni di attività è approdato a una sintesi pittorica di indiscutibile fascino, passando dal figurativo morandiano dei primi anni al surrealismo lacerante degli anni Ottanta, quindi a un astrattismo di impronta futurista nel decennio successivo. Oggi è approdato a una sintesi in cui un uso sontuoso e abilissimo della materia si associa a uno straordinario senso del colore. Le sue opere si trovano in importanti collezioni pubbliche, private e musei in Italia ed Europa.

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