Marta Gierut
Marta Gierut
Scomparsa a nemmeno ventotto anni, Marta Gierut ha profondamente amato l’universo culturale in cui è stata cresciuta dai genitori: pittura, scultura, scrittura, poesia sono state compagne di viaggio che l’artista ha ricambiato con un suo contributo, unico e riconoscibile. Il volume, realizzato grazie alla collaborazione del Comitato archivio artistico documentario Gierut, presenta circa duecento poesie inedite accompagnate da una cinquantina di opere tra disegni, acquerelli e sculture. Testi di Manlio Cancogni, Giovanni Faccenda, Rosangela Mura, Roberto Valcamonici.“Confesso di aver subito pensato a una grande poetessa russa, Nika Turbina, dal destino identico a quello di Marta”.Giovanni Faccenda “Marta Gierut, anima prima ancora che donna. Anima oltre le sue mani abili, che modellano e dipingono”. Rosangela Mura“Aveva ventisette anni e a giudicare dall’abbondante e vario materiale che ha lasciato l’aspettava un grande avvenire d’artista. O forse mi sbaglio; essa aveva già dato molto e per quanto giovanissima poteva dirsi pienamente soddisfatta. E forse è stata proprio questa sensazione di appagamento, dopodiché sembra che la vita perda di valore e di significato, a spingerla a un atto che per i più è segno solo di disperazione. La sua esistenza così ricca da bastare a molte vite poteva dirsi compiuta. Marta scriveva anche poesie; diciamo anzi che era soprattutto poeta; ne ha lasciate moltissime che hanno meritatamente trovato l’editore di prestigio che le pubblica”.