Tre metri sotto terra
Tre metri sotto terra
Donato Carrisi – Diego Cugia – Michele Giuttari – Lo Zoo di 105 – Laura Pariani – Maria Rita Parsi – Massimo Picozzi – Paolo Roversi – Cinzia Tani – Mauro ZolaI mostri non esistono. O forse sì. Non saranno quelli che popolano la letteratura di genere, ma gli somigliano parecchio. Vampiri, orchi, lupi mannari scorrazzano da sempre per le nostre strade, come ci racconta la cronaca nera.Per ognuno degli stereotipi dell’orrore c’è un riferimento chiaro, identificabile nel mondo reale. Dieci autori ne hanno individuati e descritti altrettanti esempi. E così se l’inafferrabile assassina raccontata da Massimo Picozzi è un perfetto fantasma, il vampiro di Parigi, Nicolas Claux, diventa l’ispirazione per un’invenzione di Diego Cugia. Nel caso degli orchi, poi, non c’è che l’imbarazzo della scelta: delle tristi vicende di Michel Fourniret ci narra Maria Rita Parsi, così come sui cannibali (altra categoria incredibile eppure diffusa), in particolare su Armin Meiwes, si mette alla prova il team di autori che confeziona e conduce Lo Zoo di 105.L’elenco dei mostri in forma umana non sarebbe completo senza almeno un lupo mannaro, una strega, magari pure un morto vivente alias zombie e, perché no, un monaco oscuro, naturalmente pazzo. Rimediano Mauro Zola, ripescando dal primo Novecento le efferatezze di Fritz Haarmann; Laura Pariani, rievocando la decapitazione di Anna Goeldi accusata di stregoneria; Donato Carrisi con Pierre Carrenard, il killer del vudù di New York. Il monaco invece non poteva essere che Rasputin, di cui Cinzia Tani racconta l’ultima notte.Restano i super archetipi, quelli più paurosi di tutti: la grande mietitrice e il demonio. Ci sono epigoni anche per loro: Martin Bryant, evocato da Paolo Roversi, che per un giorno è stato la morte incarnata uccidendo a casaccio uomini, donne e bambini; Richard Ramirez, un fedele adoratore di Satana, per cui Michele Giuttari immagina il tributo di sangue di un emulo.Quindi i mostri esistono. Eccome. Ve ne diamo la prova. E se a fine lettura guarderete il mondo con occhi più spauriti, niente di grave: questo è un giro turistico un po’ particolare. Qui non si viaggia con la testa tra le nuvole.Qui siamo tre metri sotto terra.