Case altrui
Case altrui
Una chioma feroce e biondissima su una figura sottile, uno stile eccentrico, un nome inequivocabilmente straniero. Ecco la protagonista di questa storia, poco più di trent’anni, che passeggia per il quartiere «più incredibile» di Milano, dove vive da tempo alla ricerca di se stessa e del proprio posto nel mondo insieme al suo enorme e melanconico cane Bartleby, detto Bart. È il Grande Amore che sta inseguendo? Forse. L’ex fidanzato saggio e distaccato o l’affascinante scrittore che ancora non la conosce? O forse le basterebbe essere portata a letto. Ma quello che Hilary vuole davvero è il codice a barre del suo Primo Libro: per ottenerlo, però, dovrebbe smettere di pensarci tanto e cominciare a scriverlo, quel libro. Nel frattempo, quando si è trattato di scegliere, una libreria le è sembrato l’unico posto in cui poter lavorare senza uscire di testa. Ma ci sono mesi in cui il lavoro non basta per sconfiggere quella che lei chiama Nouvelle Povertà: i vestiti rimangono «ostaggio» del tintore, le bollette giacciono nella cassetta della posta. Per fortuna c’è la famiglia di adozione – Silvia, l’amica-complice; Jacopo, il collega che le corregge gli errori di italiano; il Giovane, amante inaffidabile ma a modo suo devoto; Dries, il fioraio sensibile e stravagante; la Dottoressa che quasi non fa pagare le sedute – affetti incontrati per caso o per scelta, in una città sempre meno straniera. Parchetti per cani, ladri di biciclette, feste in terrazza, internet point, happy hours conviviali sul marciapiede: fantasticherie, avventure, dolori, ansie e piccole soddisfazioni, attraverso una Milano variegata e riconoscibilissima. Ma la storia di Hilary non è un romanzo: piuttosto frammenti di esistenza, racconti lievi e disperati perché così è la vita, essenziale ed eccessiva. Nell’attesa che i dubbi si ricompongano, le contraddizioni si risolvano, il progetto si delinei con chiarezza, si può anche provare a inventarsi una vita, fingersi un’altra e abitare, per gioco, dentro a case bellissime. Case d’altri, luoghi e sentimenti di un altrove.