Elogio del gioco d’azzardo
Elogio del gioco d’azzardo
Il gioco è una metafora della vita: si soffre o si è felici, ci si agita o ci si difende dalle emozioni continue, si lotta o ci si rassegna a ciò che accade, dominabile o no dalla nostra volontà. Quindi il gioco, sostiene Cesare Lanza in questo pamphlet, non solo non è amorale o distruttivo, ma è addirittura educativo perché insegna a saper vincere e a saper perdere e a comportarsi in maniera intelligente e dignitosa di fronte ai rischi dell’azzardo, cioè della vita. È partendo da questo presupposto che Lanza fa il suo Elogio del gioco d’azzardo dando però voce anche a chi non la pensa come lui. E lo fa mettendo sul piatto le argomentazioni più diverse: il gioco, come attività di intrattenimento, esiste da sempre in tutte le culture; l’ambiguità dello Stato che da un lato mette sotto accusa il gioco e dall’altro fa da biscazziere e incassa ben felice i soldi che ne derivano attraverso le tasse; il gioco legalizzato è un’attività produttiva che dà lavoro a migliaia di persone e prevede che una parte di fondi sia destinato a iniziative e manifestazioni culturali e di beneficenza; il gioco è stato fonte di ispirazione di grandi opere letterarie e cinematografiche; i proventi derivati dai giochi, anche in passato, hanno consentito la realizzazione di numerose opere d’arte e di far fronte a momenti di criticità. Ma non solo. Da grande esperto di gioco qual è, l’autore ha raccolto aneddoti e stravaganze sul tavolo verde per soddisfare la curiosità di tutti, appassionati e non.