OTTONE ROSAI - CATALOGO GENERALE RAGIONATO DELLE OPERE

Editoriale Giorgio Mondadori

OTTONE ROSAI - CATALOGO GENERALE RAGIONATO DELLE OPERE

VOLUME II

Prosegue il lavoro dedicato a Ottone Rosai con il secondo volume del Catalogo Generale Ragionato delle opere realizzate dall’artista tra il 1913 e il 1957. La ricerca e lo studio incessanti del curatore Giovanni Faccenda hanno dato alla luce nuove scoperte, ritrovamenti, notizie e contributi essenziali per ampliare il complesso di quanto portato a compimento fino ad ora. Il Catalogo si apre con un’introduzione del curatore che, assieme alla biografia di Ottone Rosai, offre al lettore una chiave di lettura delle opere. Il volume presenta 154 disegni, 367 dipinti e 18 acquerelli. Ogni opera è corredata dalle relative informazioni necessarie per il riconoscimento: titolo, data di realizzazione, tecnica, misure dei vari supporti, posizione della firma.
 

“Resta la convinzione – mai venuta meno – che, esattamente come la sua vita, la vasta e poliedrica attività espressiva di Rosai, articolata fra dipinti, disegni, acquerelli, scritti, lettere e libri, possa tuttora – e in qualsiasi momento – offrire ulteriori rivelazioni e acquisizioni alla conoscenza in termini di mirabili eccellenze rimaste sin qui inedite.”
Giovanni Faccenda

Frutto di ricerca e di studio incessanti del curatore Giovanni Faccenda, il volume presenta 539 opere tra disegni, dipinti e acquerelli.

Una pubblicazione che, insieme alla precedente, intende attribuire all’opera di Ottone Rosai il giusto riconoscimento.



L’ARTISTA: OTTONE ROSAI
Studia prima all’Istituto di arte decorativa di Firenze, poi all’Accademia di Belle Arti, che però non termina. La produzione dei primi anni Dieci è alquanto frammentaria e oscilla tra riferimenti postimpressionisti e gusto liberty. Successivamente si accosta al Futurismo, anche se le sue composizioni rivelano una maggiore dipendenza dagli schemi cubisti, appresi attraverso la lezione di Soffici. Negli anni Venti l’indagine spaziale e la riflessione plastica dei suoi lavori è per certi versi affine alle visioni di Carrà, col quale condivide peraltro il recupero del linguaggio trecentesco e quattrocentesco toscano. In questi anni dipinge una serie di soggetti, contraddistinti da una figurazione essenziale, in chiave primitivistica, ben lontana dal monumentalismo novecentista. A partire dagli anni Trenta si avvia verso un rinnovamento della gamma cromatica attraverso ricerche coloristiche più sofisticate.

IL CURATORE: GIOVANNI FACCENDA
Nato a Firenze nel 1967. Critico e storico dell’arte, ha collaborato con «La Nazione» e con vari periodici a carattere nazionale. Ha diretto il Museo civico di arte moderna e contemporanea di Arezzo e tuttora fa parte di prestigiosi comitati scientifici di note istituzioni pubbliche. Fra le numerose esposizioni che ha curato, accompagnate più volte dall’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, si ricordano le antologiche di de Chirico, Morandi, Utrillo, Ligabue, Rosai, nonché le grandi rassegne «Da Picasso a Botero» e «Giorgio de Chirico e un Novecento prima e dopo la Transavanguardia». È anche autore del saggio «Da Böcklin a de Chirico, la lunga alba della pittura metafisica». Di recente ha curato i cataloghi generali di Armodio e Alfonso Borghi. Fra gli altri incarichi ricoperti, quello di consulente e coordinatore del comitato critico del Catalogo dell’Arte Moderna (dal n. 49 al n. 58).