Gino Rossi
Gino Rossi
La vicenda umana e artistica di Gino Rossi (Venezia, 1884-Treviso, 1947) è una delle più singolari ed affascinanti dei primi due decenni del XX secolo in Italia. Le sue opere rivelano una personalità umanamente fragile, ma di grande rilievo sul piano artistico. Autodidatta, fu un moderno interprete del colorismo tonale veneto, riuscendo ad accordare la cultura veneta del colore alla grande arte francese. Con l’amico Arturo Martini e altri “indisciplinati” come Umberto Moggioli, Tullio Garbari, Ugo Valeri, Felice Casorati e più tardi Pio Semeghini, diede vita al movimento d’avanguardia di Ca’ Pesaro, accolto da Nino Barbantini. Con alcuni di questi artisti fondò quindi la “Scuola di Burano”, approdo dei giovani ribelli di Ca’ Pesaro, che si battevano per un uso moderno del colore e per una interpretazione poetica del paesaggio. Una rappresentazione dei paesaggi meno serena e luminosa ma soprattutto più tumultuosa nelle sequenze spaziali caratterizza invece la sua ultima produzione, segnata da profondi dissidi psicologici. Il suo percorso pittorico si interrompe nel 1926, con la reclusione in manicomio. E' il catalogo della mostra Gino Rossi, la nostra passione a cura di Mario Guderzo e Carlo Sala, realizzata al Museo Civico di Asolo nell’ambito della prima edizione della Biennale d’Arte di Asolo, cittadina in cui l’artista visse tra il 1912 e il 1914.Un grande maestro del Novecento, una vicenda umana ed artistica singolare e affascinante Dal 16 maggio al 4 luglio al Museo Civico di Asolo la mostra di Gino Rossi